
STORIA
I Fortini della fame:
da baluardo difensivo a laboratorio di conoscenza
Il Fortino dell'energia si trova in uno storico edificio che appartiene al sistema dei "Fortini della Fame", un'importante testimonianza della storia ticinese.
L’origine dei fortini
I Fortini della Fame sono torri cilindriche costruite nel 1853 in Canton Ticino come parte della linea difensiva Dufour.
Oltre alla funzione militare, la loro costruzione offrì lavoro a circa 500 ticinesi espulsi dalla Lombardia dall'Impero Austriaco, alleviando la disoccupazione e la miseria locali. Il nome "Fortini della Fame" riflette questo contesto storico ed è rimasto nella memoria collettiva.
Dal passato al futuro
Oggi, quello che un tempo era un baluardo difensivo è stato trasformato in un innovativo spazio educativo. La robusta struttura in pietra che un tempo doveva proteggere dai nemici, ora custodisce enigmi e sfide che stimolano l'intelligenza e la curiosità scientifica.
La riconversione del Fortino in un centro didattico rappresenta un ponte simbolico tra il passato e il futuro: un luogo costruito in tempi di difficoltà economica diventa oggi uno spazio di opportunità e apprendimento, dove l'energia umana si trasforma in conoscenza, proprio come nei circuiti che i visitatori imparano a costruire.
In questo modo, il Fortino mantiene viva la sua funzione originaria di presidio, non più militare ma culturale, a difesa dell'importanza della conoscenza scientifica e della collaborazione.
Il progetto di recupero
Nel 2016, anno in cui abbiamo iniziato i sopralluoghi al fortino al Pian di Bur, abbiamo riscontrato un forte deterioramento della struttura secondaria del tetto, della copertura metallica, del soppalco, della scala interna e della scala di ingresso al fortino. Nell’ottica di realizzare un padiglione con scopi didattici si è iniziato a pensare ad uno spostamento perimetrale della scala interna di modo da liberare lo spazio centrale ai due livelli, oltre ai lavori di ristrutturazione si è iniziata a valutare la possibilità di costruire nelle vicinanze un edificio accessorio che potesse contenere quegli spazi di sevizio impossibili da ricavare all’interno della struttura originale.
Premessa
Nel 2020 e nel 2022, superato il periodo Covid e ottenuto il benestare dell’ufficio beni culturali, si è potuto procedere all’inoltro delle domande di costruzione, dapprima per la ristrutturazione del fortino e in seguito per l’edificio accessorio, ottenute le licenze è iniziata, da una parte la progettazione esecutiva, dall’altra la definizione e l’ottenimento del budget necessario al completamento dei lavori, i quali sono poi iniziati nell’autunno del 2023.
Procedura di autorizzazione
La prima parte dei lavori ha riguardato la selezione delle parti da recuperare e di quelle deteriorate da sostituire, con l’idea di recuperare il più possibile i materiali originali di metà Ottocento, si è proceduto alla demolizione del soppalco, della copertura e della struttura secondaria del tetto, la porta d’entrata è stata smontata e portata in officina per essere restaurata.
Una volta concluse le demolizioni si è iniziata la fase di ricostruzione, la quale ha avuto come obiettivo il mantenimento dei materiali e forme originali aggiornandoli alle tecniche e prescrizioni attuali, gli elementi “nuovi” sono stati progettati con caratteristiche formali diverse dall’esistente in modo di far risaltare le parti originali dell’opera da quelle del restauro.
L’intervento sicuramente più suggestivo è lo spostamento della scala sulla parete perimetrale, mantenendo tuttavia il foro della scala originale, il cui vuoto è stato riempito con un vetro nel pavimento del soppalco il quale permette la vista della volta anche dal piano terra.
L’illuminazione interna del fortino, curata da Nicola Colombo, ha permesso di dare una luce agli spazi molto discreta e scenografica.
Realizzazione del progetto
LA VIA DELL'ACQUA E I FORTINI DELLA FAME
Il Fortino dell’energia si trova all’incrocio di due interessanti percorsi didattici
«La via dell’acqua» permette di scoprire il cammino dell'acqua dal bacino di accumulazione della diga di Carmena fino a raggiungere le turbine della centrale idroelettrica della Morobbia per la produzione di energia elettrica rinnovabile (tìacqua). È lungo circa 8 km e correlato da 9 pannelli didattici, si percorre in circa 3 ore e mezza di cammino e il Fortino dell’energia è la settima tappa.
Partenza invece da Camorino (scuola infanzia o piazza), per il percorso tematico dei Fortini della Fame, gestito dall’omonima associazione. Si tratta di una magnifica passeggiata nella natura di circa 2 ore, tra vigneti e boschi con vista mozzafiato sul Bellinzonese, dal Piano di Magadino fino al Lago Maggiore, toccando 5 delle torri ottocentesche concepite come parti della linea difensiva Dufour. Il Fortino dell’energia al Pian di Bur è la quinta tappa.